Descrizione
La chiesa è stata ricostruita sui resti di una primitiva costruzione del XV secolo, nel 1653-54; la facciata, nonostante il rifacimento del 1914 conserva l’originale armonia e bellezza in cui ben si inserisce anche l’imponente portale del XVII secolo, in pietra grigia di Sonico. Accanto sorge il campanile arricchito da bifore e merlature ghibelline.
L’interno, ad una sola navata, conserva alcune opere di valore tra le quali la più importante è sicuramente il paliotto dell’altare maggiore di G. G.
Il Prof. Giovanni Vezzoli, nel suo libro “Sculture lignee in Valle Camonica”, descrive anche le opere contenute nella Chiesa di San Girolamo: "A Cedegolo la soasa ed il tabernacolo dell’altar maggiore della chiesa parrocchiale di San Girolamo sono di sicura attribuzione a Pietro Ramus. L’architettura d’insieme, le statue, gli angioletti, che “si spingono a guardar sotto quasi timorosi di scivolare in basso”, i colori e le dorature creano un’opera che esprime in pieno la ricca personalità dell’artista. Il paliotto dell’altar maggiore è invece di Giovanni Picini: è un groviglio di decorazioni vivacissime, pieno di angioletti che si toccano e poi si lasciano come in una danza o come in un gioco di bambini. Giovani donne avvolte in ampie vesti drappeggiate, in atteggiamenti mossi ed aggraziati, rappresentano le quattro virtù teologali, a lato del paliotto. La Speranza ha un grande ciuffo di capelli gettato da un lato per un gran colpo di vento o, come dice Vezzoli, per impazienza: proprio la Speranza! Al centro l’Adorazione dei Magi in uno spazio profondo e prospettico, dove ciascun personaggio ha la sua collocazione, il suo carattere, una sua intensa personalità, un suo attento modo di esprimersi."